Facciamo chiarezza sul parassita che si annida in pesci e molluschi non correttamente trattati
Il parassita Anisakis. Leggera e salutare, la cucina giapponese ha conquistato l’Italia, a suon di sushi e sashimi. Gli elementi caratterizzanti il food del Sol Levante sono il riso – condito e trattato con aceto, zucchero e sale – e il pesce crudo – principalmente salmone e tonno, ma anche branzino, polipo e gambero. Ed è proprio nel pesce crudo non debitamente abbattuto che, indipendentemente dalla tradizione di provenienza, può nascondersi l’Anisakis.
Cos’è l’Anisakis?
L’anisakis è un verme parassita che, nel suo stadio larvale, abita gli intestini di pesci e molluschi. Il rischio, per noi esseri umani, è quello di ingerirlo e venire a attaccati dall’interno: l’Anisakis perfora le pareti e le mucose intestinali, danneggiando l’area circostante al punto in cui si attacca. Allo stadio iniziale, sintomi – i meno gravi sono un forte dolore addominale, nausea, vomito, diarrea – possono essere confusi per comuni malesseri stagionali.
Anisakis, i segreti della prevenzione
Per scongiurare la parassitosi da Anisakis il pesce va eviscerato il prima possibile, così da diminuire il rischio del passaggio delle larve dagli intestini alle parti edibili dell’animale. In seguito va abbattuto, congelato ad una temperatura di -20 gradi per almeno 24 ore, facendo attenzione che tutta la massa raggiunga tale temperatura. Il consumo domestico deve rispettare le stesse indicazioni, anche nei casi in cui il pesce viene marinato: va conservato a -18° nello scomparto del freezer con 3 stelle, per almeno 96 ore.
Anisakis, il farmacista può aiutarti a stare meglio
In alcuni casi l’anisakiasi – questo è il nome dell’infezione – si autorisolve e il paziente guarisce nel giro di pochi giorni. Sotto consiglio del farmacista, si può optare per cure palliative che contrastino i sintomi causati dalla parassitosi. Sono altresì disponibili terapie farmacologiche antielmintiche, che uccidono vermi e parassiti. Laddove i farmaci non siano efficaci, è necessario far rimuovere chirurgicamente l’Anisakis dal tratto gastrointestinale.