La pandemia ha cambiato radicalmente le nostre abitudini. Ci siamo abituati a tenere a portata di mano un igienizzante, la mascherina e anche il saturimetro. Questo strumento è fondamentale per misurare l’ossigenazione del sangue arterioso e prevenire le complicanze da Covid-19.
Saturazione del sangue
Attraverso la respirazione, l’aria raggiunge i polmoni e a livello degli alveoli polmonari avviene una scambio gassoso, che permette all’ossigeno di entrare nel circolo sanguigno. In questo modo viene trasportato, grazie all’emoglobina, fino agli organi e ai tessuti del nostro corpo. Quando l’ossigeno raggiunge le cellule avviene la “respirazione cellulare” che consente di produrre energia. Chi ha la saturazione bassa, quindi inferiore al 95%, soffre di ipossia che è tipica di diverse malattie come la polmonite.
Anche l’altitudine può incidere sulla saturazione dell’ossigeno. Infatti se ci si trova tra i 5.000 e i 5.500 m di altitudine questo valore può scendere fino all’83%.
Saturimetro: cosa è
Il saturimetro è uno strumento che serve per misurare la percentuale di ossigeno nel sangue. Questo parametro è importante da tenere sotto controllo nei pazienti positivi al Covid-19. Per effettuare questa misurazione è necessario porre il saturimetro sul dito indice o medio e aspettare che il risultato compaia sul display. Sullo schermo ci saranno due dati: uno relativo alla saturazione dell’ossigeno e l’altro riguardo la frequenza cardiaca.
Per ottenere un risultato più attendibile è consigliabile effettuare la misurazione su un altro dito. Inoltre è importante che il saturimetro si usi quando si è a riposo da qualche minuto su una mano non troppo fredda e che non si abbia lo smalto sulle unghie, perché potrebbe alterare il risultato.
È consigliato appuntarsi sempre i risultati in modo da tenere sotto controllo la saturazione. Segnarsi i risultati delle misurazioni è utile per avere un quadro complessivo ma è sempre necessario rivolgersi al proprio medico nel caso in cui il valore non rientrasse nei parametri stabiliti.