La neve e il freddo sono insospettabili amici della salute. Il clima secco del mese di gennaio, infatti, giova particolarmente all’organismo e contribuisce al mantenimento della linea. Ad affermarlo sono i ricercatori delle Università olandesi di Maastricht e Tilburg, i quali indicano l’abbassamento delle temperature degli ambienti come uno dei migliori espedienti per perdere peso.
Freddo, un toccasana per mente e corpo
Gli studi, pubblicati sulla rivista scientifica Trend in Endocrinology & Methabolism, provano che il freddo è in grado di costringere l’organismo a bruciare più del 30% del bilancio calorico, per generare il calore necessario a mantenere costante la temperatura corporea. E non è tutto. Le temperature basse provocano vasocostrizione, il restringimento delle arterie, migliorando la circolazione periferica delle gambe e la quantità di sangue che affluisce al cervello – ma anche agli altri organi vitali. Non sono poche le scuole giapponesi che mantengono la temperatura delle aule al minimo, favorendo la concentrazione degli studenti.
Chi pensa che il freddo faccia ammalare, in particolare, sbaglia di grosso: la diffusione dei virus influenzali e del raffreddore non è veicolata dal freddo, ma dalla condivisione per tanto tempo degli stessi ambienti chiusi. Infatti, le basse temperature uccidono la maggior parte dei batteri e dei funghi, sfatando per sempre la mitica frase «non uscire che fa freddo e ti ammali».
Gambe snelle, linea sinuosa e assenza di dolori. Proprio così. Il freddo secco – a differenza di quello umido, che accentua alcuni dolori reumatici – ha un’azione analgesica su ogni tipo di dolore.
Una temperatura tra i 22 e i 24 gradi, come quella solitamente presente nelle case italiane, è malsana per l’ambiente e la salute. Abituarsi ad un freddo moderato, tra i 18 e i 19 gradi, porta il corpo a rabbrividire ovvero contrarre ritmicamente i muscoli. A giovarne è anche il metabolismo: secondo gli studi dell’endocrinologo il dottor Paul Lee, redatto sulla rivista Diabetes, la ragione sta nella convivenza di tue tipi di grasso all’interno del corpo umano. Quello bianco immagazzina i trigliceridi del sangue e li trasforma in energia di riserva, depositandosi spesso su addome e fianchi. Anche il grasso bruno trattiene i trigliceridi, ma si attiva in condizioni particolari, come in caso di stress termico dovuto all’abbassamento delle temperature. Insomma: il clima a bassa gradazione stimola una vera e propria bellezza glaciale!