Da sempre, il diabete viene associato quasi esclusivamente ad una dieta troppo ricca di dolciumi. Ma il quadro non è completo
Il Carnevale è oramai alle porte e con esso arrivano sulle tavole italiane leccornie di ogni genere, in primis le amatissime chiacchiere o bugie. Carboidrati e zuccheri invadono più che mai le tavole degli italiani e chi è affetto da diabete non si lascia contagiare facilmente dall’allegria. L’idea generale è che la malattia dipenda da un eccesso di dolci, ma la faccenda è molto più complessa e studi scientifici confermano che lo zucchero non fa per forza ammalare.
Il diabete mellito può dipendere dalla scarsa disponibilità di insulina, l’ormone anabolico per eccellenza, oppure dalla scarsa sensibilità dei tessuti bersaglio ai suoi effetti. Ecco perché si sente spesso parlare di iperglicemia: il tasso di glucosio presente nel sangue assume valori anormali, maggiori di 110 mg/dl, condizionando il consueto funzionamento dell’organismo. L’aumento della fame, della sete, ma anche delle minzioni giornaliere sono solo alcune dei malesseri provocati dal diabete, di qualsiasi tipo sia.
Esistono infatti tre diverse classificazioni di diabete. Il diabete di tipo 1 rientra propriamente tra le malattie autoimmuni, inquinato causata dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le cellule beta all’interno del pancreas, deputate alla produzione di insulina. Il diabete di tipo 2, che non necessita di iniezioni obbligatorie, comporta invece un deficit nella secrezione dell’ormone, che può non agisce in maniera soddisfacente. Esiste infine il diabete gestazionale, nemico delle donne in stato di gravidanza, che tende a scomparire dopo qualche tempo.
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È vero che una dieta ricca di zucchero può influenzare la progressione della malattia. Ma ad alzare la glicemia non è solo la “classica” zolletta del caffè – o la chiacchiera di febbraio: il glucosio può essere introdotto anche sotto forma di carboidrati complessi come pasta e pane. Non solo zuccheri, ma anche proteine e grassi possono incidere sulla glicemia. Eliminare i dolci dal piatto non scongiura affatto il rischio di ammalarsi. Per i diabetici un’alimentazione sana ed equilibrata, arricchita da attività fisica costante, é tanto fondamentale quanto un’iniezione di insulina.