Ogni anno il 12 novembre è la Giornata Mondiale contro la Polmonite (World Pneumonia Day). Una ricorrenza voluta dall‘Unicef nel 2009 per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di una patologia che ancora oggi miete un numero altissimo di vittime. I bambini e gli anziani sopra i 65 anni sono le fasce d’età più colpite da questa malattia infettiva caratterizzata da tosse con catarro, affanno, febbre, dolore al torace, stanchezza e dolori articolari diffusi.
Che cos’è la polmonite
Si tratta di una patologia infiammatoria che colpisce i polmoni ed il sistema respiratorio. Generalmente è determinata da infezioni batteriche, nel 20 – 60% dei casi, e virali. Più rari sono invece i casi di polmoniti fungini o create da parassiti. In Italia muoiono ogni anno di polmonite circa diecimila persone mentre negli Stati Uniti, invece, si registrano ben un milione di ricoveri annuali. Dati che si sono registrati già ben prima che scoppiasse l’epidemia causata dal virus Covid-19 che nei casi più gravi può sfociare anche in una polmonite.
Questa malattia è stata devastante nel XIX secolo quando in Europa era considerata la prima causa di morte della popolazione generale. Gli effetti della polmonite furono disastrosi sia dal punto di vista sanitario che sotto l’aspetto economico-sociale. I costi delle lunghe cure, associati all’invalidità in molti casi permanente, furono responsabili del tracollo finanziario di milioni di famiglie appartenenti alle fasce sociali meno abbienti.
Come prevenire e curare la malattia
E’ fondamentale prevenirne l’insorgenza cercando di controllare i fattori di rischio. Tra questi il fumo, l’alcool, l’immunodepressione e l’infezione da virus dell’influenza. Quest’ultima molto spesso apre la strada ad altri microbi, virus o batteri che originano la polmonite stessa.
Nei casi di polmonite, il trattamento medico è differente in base allo stato di salute del paziente ed alla severità dei sintomi manifestati. In caso di polmonite batterica, la terapia farmacologica si basa esclusivamente sulla somministrazione di antibiotici. Quelli più utilizzati sono le penicilline con cicli che generalmente variano tra i 7 ed i 10 giorni.